Il settore dei distributori automatici sta vivendo una crescita costante, con l’Italia che guida l’innovazione e l’esportazione in Europa. Mentre molte industrie soffrono di crisi e declini, il settore delle vending machine è diventato un caso virtuoso. Stiamo parlando di un settore florido dell’industria italiana, che non ha subito ripercussioni dalle più recenti crisi, dal 2008 in poi, e il cui sviluppo non viene influito dalle mode: tutto ciò contribuisce a rendere questo settore una mosca bianca nell’industria italiana, generando un significativo fatturato nella produzione e nelle industrie a valle e comportandosi molto bene nelle esportazioni.
I numeri delle vending machine in Italia
In base a uno studio elaborato da Accenture e Confida, l’associazione che ingloba 520 aziende del settore delle vending machine, i numeri sono più che rilevanti: nel 2018, infatti, il mercato italiano dei distributori automatici vantava un valore complessivo di 3,94 miliardi di euro, rappresentando una crescita del +4,17% rispetto all’anno precedente. Al contempo, nello stesso periodo, l’Istat segnalava significative flessioni per la maggior parte dei settori.
Oltre all’aumento dei consumi (12 miliardi di porzioni vendute nel 2018), l’incremento si registra anche nelle installazioni (+1,5%), per un numero complessivo di 822 mila distributori automatici, che nel mercato del lavoro corrispondono a ben 33 mila lavoratori dipendenti e alle industrie che operano nel campo degli accessori e delle componenti dei distributori e ai fornitori e alle aziende alimentari impegnate nel campo.
L’evoluzione dei distributori automatici: tecnologia, consumatori e metodi di pagamento
Dai primi distributori di Coca-Cola alle famosissime e ancora oggi molto utilizzate macchinette del caffè: quasi simboliche nel loro sviluppo, divenute metafora di un momento di pausa, di ristoro, di aggregazione sociale. Le vending machine, però, non sono rimaste fossilizzate in un tempo che fu: oggi sono investite dai cambiamenti della tecnologia, e in particolare dall’adozione della tecnologia digitale, che caratterizza le macchine più moderno, favorendo l’esperienza del consumatore e agevolandola tramite touch screen, comandi più agevoli e una maggiore personalizzazione nella scelta del prodotto.
Non solo la tecnologia, ma anche i gusti delle nuove generazioni cambiano: dal caffè espresso alla bevanda à la Starbucks. Personalizzazione è la parola chiave del momento, con i nuovi distributori automatici che rispondono chiaramente a questa esigenza offrendo soluzioni sempre più a misura di utente.
E poi i metodi di pagamento: oggi si può pagare con lo smartphone, scansionando un QR Code, o con una carta Contactless, anche se si tratta di pochi centesimi, senza sentire storie.
Vending machine: attenzione al target!
È così che il mercato dei distributori automatici, vista anche la sua importante crescita negli ultimi anni, può tranquillamente affiancarsi ad altre esperienze di consumo come possono essere quelle offerte dai supermercati o dagli e-commerce. Certo, le vending machine non hanno la possibilità di offrire un’ampia serie di prodotti (quasi infinita, diremmo, soprattutto per quanto riguarda l’e-commerce), ma ha uno spazio limitato, pertanto ci dev’essere un’accurata selezione a ciò che viene venduto. Ciò può essere fatto prestando la dovuta attenzione al target e alle nuove tendenze: si pensi ad esempio alla crescita del consumo di frutta fresca e frutta secca, ma anche di prodotti bio e senza zuccheri.
Crescono i pasti freschi
Il caffè fa da traino, dopotutto siamo in Italia, ma sorprende un altro aspetto che emerge dallo studio, ovvero la crescita dell’acquisto di pasti freschi: parliamo di panini, tramezzini, insalate e anche pizze. Non è una coincidenza, non sono numeri dettati dal caso: sono invece l’inequivocabile segno che qualcosa sta cambiando sia in termini di produzione che di consumo, con la prima che dà maggiore risalto alla qualità dei prodotti e il secondo che risponde logicamente con soddisfazione.
